A seguito del surriscaldamento dell’economia cinese e statunitense degli ultimi 12 mesi, si sta osservando un forte aumento nel prezzo di molte materie prime, tra cui il rame (+26%), il ferro (+38%) e petrolio (+53%).
Questo aumento dei prezzi delle materie prime, specie quelli dei metalli, sta mettendo in difficoltà le imprese europee che si trovano davanti una domanda più lenta e che quindi devono fare i conti con prezzi più alti, con difficoltà maggiori nell’approvvigionamento e nel rispetto dei tempi di consegna agli acquirenti.
Una prima valutazione del Centro Studi Confindustria stima nel quarto trimestre 2020 un aumento del costo degli input dell’1,1% sul secondo trimestre dello stesso anno. Ma vista la tendenza a un ulteriore surriscaldamento delle economie leader, ci si aspetta che l’aumento nel primo trimestre 2021 sia un multiplo dell’1,1%. Ciò ovviamente mette in difficoltà i settori industriali (meccanica e alimentari in primo luogo) utilizzatori delle commodity a maggiore rincaro.